Le Angiodisplasie rappresentano un gruppo molto vasto di manifestazioni patologiche che sono le Malformazioni Vascolari Congenite. Queste si riscontrano quando, per cause ancora ignote, durante lo sviluppo del feto si verifica una interruzione dello sviluppo del sistema vascolare. Le angiosdisplasie possono essere arteriose, venose, arterovenose, linfatiche, capillari o miste.

In base al momento dello sviluppo del feto in cui si verifica l’interruzione dello sviluppo del sistema vascolare, il danno che ne deriva al nascituro può riguardare:

  • i grossi vasi (MVC tronculari), quando l’interruzione si verifica in una fase più avanzata della gestazione. In questo caso si può determinare, ad esempio, la presenza di ostruzioni o l’alterazione della grandezza o della forma di vene o arterie
  • le diramazioni (MVC extra-tronculari), quando l’interruzione dello sviluppo del sistema vascolare avviene in una fase più precoce dell’embriogenesi. In questo caso i vasi interessati hanno la caratteristica di conservare cellule embrionali con l’imput di accrescersi.

Poiché i vasi sono in qualsiasi organo e distretto corporeo e le MVC possono presentarsi in modo semplice o combinato, è facile immaginare la grande variabilità di manifestazioni della patologia. Dagli occhi al cuore, dagli arti ai polmoni, dalle ossa ai muscoli e così via in ogni parte del corpo può restare qualche vaso con la caratteristica capacità di accrescersi invadendo lo spazio circostante, infiltrando organi contigui o inglobandoli in proliferazioni di sistemi vascolari nuovi e del tutto anarchici.
Fattori scatenanti per la proliferazione possono essere oltre a un trauma, il menarca o una gravidanza o qualsiasi altra variazione ormonale.
Le MVC possono presentarsi alla nascita, ma anche più tardi e addirittura in età adulta. Nell’infanzia è importante la diagnosi differenziata con gli emangiomi infantili. Mentre le MVC non regrediscono mai spontaneamente e si sviluppano insieme all’individuo, gli emangiomi infantili sono tumori vascolari che possono regredire spontaneamente con la crescita e per i quali sia la prognosi che l’eventuale trattamento sonno del tutto diversi.

Non si conoscono ancora terapie farmacologiche per le angiodisplasie, che possono essere molto invalidanti e vengono affrontate con trattamenti chirurgici molto delicati e reiterati nel tempo. Le angiodisplasie sono molto frustranti per il chirurgo come per il malato, perché gli interventi non sono spesso risolutivi e la situazione può riproporsi anche aggravata addirittura dopo poche settimane. Indispensabile è una grande esperienza di chi interviene, per la sensibilità dei vasi che possono rispondere ai trattamenti come a un trauma e prendere a proliferare ancora più rapidamente.

Poiché la varietà di manifestazioni che si può riscontrare è pressoché infinita, non esiste un malato di angiodisplasia uguale all’altro. Inoltre, essendo possibile sviluppare una MVC in qualsiasi tipo di distretto anatomico, queste possono essere diagnosticate da diverse figure specialistiche e possono richiedere spesso un approccio diagnostico e terapeutico multidisciplinare.